La produzione di armi è stata considerata attività essenziale e strategica.
Le fabbriche che producono armi, e che in gran parte si trovano tutte al nord nelle aree maggiormente colpite dal corona virus, sono tutte aperte.
Il settore difesa occupa attualmente in Italia 45.000 persone e 160.000 considerando l’indotto. Fattura circa 13,5 miliardi di Euro all’anno mettendo il nostro paese al nono posto mondiale nella produzione di armi.
Tra le aziende produttrici di morte spicca il ruolo di Leonardo, azienda con 29.000 dipendenti e con un fatturato annuo di circa 9 miliardi. Leonardo è anche l’azienda che produce i famosi F35, velivolo da guerra frutto di un accordo siglato nel 1998 dal governo Prodi con altri 8 paesi (Usa in primis ovviamente) e poi riconfermato dal governo D’alema, dal governo Berlusconi e proprio pochi mesi fa dal governo Conte. L’Italia ha previsto di acquistare 90 aerei F35 per un costo complessivo che varierà tra i 13 ed i 17 miliardi di Euro.
Nel contempo i vari governi che si sono succeduti hanno provveduto a tagliare pesantemente lo stato sociale ed in particolare la sanità, con tagli di circa 35 miliardi di euro negli ultimi venti anni.
Oltre a produrre beni che servono ad uccidere altri esseri umani in questo periodo le aziende aperte mettono a repentaglio la salute di decine di migliaia di lavoratori e delle loro famiglie.
Questo ci fa capire come i decreti del governo siano scritti da Confindustria e come Confindustria tenga alla salute dei lavoratori.
Queste fabbriche di morte, che andrebbero chiuse e riconvertite a prescindere, sono l’esempio lampante di come questo sistema criminale ed omicida vada abbattuto.
Non resta altro che l’arma dello sciopero generale di tutti i lavoratori delle attività non essenziali ed il boicottaggio della produzione, per bloccare questi pazzi criminali ed omicidi.