SANTO SPIRITO BLINDATA. DARIO FA SURF SULL’ONDA DEL COVID

Santo Spirito da qualche giorno è diventata una piazza “limited number”, ciò si è verificato da quando il Sindaco Dario Nardella ha annunciato che per scongiurare il rischio assembramenti avrebbe limitato gli accessi alla piazza. Per rincarare la dose, il comune sta studiando un piano per impedire ai frequentatori della piazza di stazionare sul sagrato della chiesa di Santo Spirito, arrivando ad assecondare le richiesta delle opposizioni, ovvero, l’installazione di una cancellata. Questa non è solo l’idea generata da menti affette da un’evidente crisi psichiatrica, ma l’ennesimo tentativo ( che viene da lontano) di “ripulire” la piazza, cavalcando l’onda del covid. Gli assembramenti non c’entrano niente in realtà, c’entrano invece le politiche anti degrado di cui Nardella si è fatto baluardo ormai da anni, supportato da tutta la marmaglia perbenista borghese della peggio specie, composta da Angeli del bello, la connivente stampa cittadina e i vari comitati di quartiere e derivati. Sono proprio quest’ultimi, per la precisione il Comitato dei residenti di Santo Spirito, guidato da Camilla Speranza, che da anni pressano il sindaco affinché trovi una soluzione per fermare la movida nel quartiere. Non a caso lo scorso 29 settembre, si è svolto a Palazzo Vecchio un summit tra il Comitato Residenti di Santo Spirito e l’amministrazione comunale, a cui erano presenti anche il questore, il capo della Poliza Municipale, il prete della chiesa di Santo Spirito Giuseppe Pagano e i direttori di Confesercenti e Confcommercio. Durante l’incontro il Comitato Residenti ha presentato una serie di istanze, che hanno riassunto in sette punti:1- rispetto e tutela della Basilica di Santo Spirito e del suo sagrato2 – intervento urgente anti degrado delle forze dell’ordine3 – pronta risoluzione del pubblico “orinatoio”4 – rispetto dei limiti del rumore5 – divieto di vendita da asporto e consumo di qualsiasi genere alimentare se bevuto e consumato fuori dei locali di ristorazione o entro la zona dei tavoli a loro assegnata6 – estensione della Ztl anche alle ore serali7 – emergenza Covid.Le richieste dei residenti sono state subito accolte dal sindaco che ha annunciato che presto saranno irrigidite le restrizioni legate al consumo e alla vendita di alcool, al contingentamento della piazza ed inoltre verranno modificate le regole d’ingaggio delle forze dell’ordine, in modo da garantire un maggiore ordine pubblico, in poche parole più repressione. La prova che queste misure c’entrano ben poco con l’emergenza Covid, trova conferma nelle dichiarazioni del sindaco rilasciate alla stampa, in cui afferma di voler trasformare piazza Santo Spirito da esempio negativo a progetto pilota per la sicurezza e il decoro di tutta la città di Firenze. Non è quindi il distanziamento sociale, né tantomeno le mascherine il problema che affligge il sindaco Nardella, bensì l’estrazione sociale ed etnica di molti frequentatori della piazza, oltre ad una pregiudizievole “novella” alimentatata dalla stampa cittadina, che vedrebbe un “noto gruppo dell’estrema sinistra” spadroneggiare sulla piazza seminando il terrore nei residenti. Una vera e propria buffonata. Chiudere Piazza Santo Spirito che ha fatto sì, tra l’altro, che lo scorso sabato centinaia di persone che non hanno avuto accesso a Santo Spirito si riversassero in altre piazze vicine e per le vie del centro creando ulteriori assembramenti. Quello dell’amministrazione comunale è l’ennesimo tentativo per cercare di portare avanti la trasformazione del centro storico, iniziata molti anni fa e che ha coinvolto inizialmente le aree più turistiche che vanno da Santa Croce, San Pierino, Piazza Signoria, Piazza San Giovanni e il vicino mercato di San Lorenzo. La definitiva consacrazione di via Tornabuoni a via del lusso, la pedonalizzazione di San Firenze e da qualche anno è toccato pure a Sant’Ambrogio, con la rimozione del mercatino delle pulci e la conseguente trasformazione della piazza. La prassi è assodata:-allontanare con ogni mezzo gli avventori indesiderati, che per un motivo o per l’altro non rispondono a determinati stereotipi preconfezionati lagati al decoro. -Snaturare la zona con l’apertura di attività commerciali e ristorative destinate ad un target diverso, preferibilmente legato al turismo. -Completare la trasformazione standardizzando le varie zone del centro in un’ottica di decoro consumista; perché è l’ornamento a rendere remunerativa la produzione di oggetti, come enuncia una delle regole principali nella logica consumistica della grande industria. In attesa del ritorno del turismo di massa, il comune ha quindi deciso di gettare le basi per un forte intervento di trasformazione di Santo Spirito, speculando sulla grave situazione legata al virus. L’emergenza Covid è solo l’onda e Dario Nardella il surfista.COLLETTIVO POLITICO 13ROSSO

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