AVANTI CON LO SHOPPING NATALIZIO

Va tutto bene, i dati migliorano. Queste sono le cazzate che a reti unificate ci propinano i mass media di regime.La strage va avanti invece e ormai si punta decisi alla cifra di 70.000 morti che verrà raggiunta in pochi giorni posizionando l’Italia saldamente al quarto posto mondiale per numero di morti. Da sabato quasi tutte le regioni, compresa la Lombardia, torneranno ad essere zona gialla. Questo cambiamento non è dovuto al miglioramento della situazione ma SOLO E SOLTANTO per consentire lo shopping natalizio.E’ molto probabile che con una situazione come quella attuale in Italia si vada verso una vera e propria strage nei prossimi mesi. Se in Estate eravamo riusciti ad abbassare e portare quasi a zero i nuovi contagi ed i morti giornalieri adesso siamo in piena diffusione della pandemia (lo dicono i dati giornalieri dei nuovi contagi e dei morti) e nonostante questo si da la priorità allo shopping.E’ chiaro che sia il governo che l’opposizione hanno deciso di sacrificare alcune decine di migliaia di vite umane per salvare lo shopping. Basta un conto molto semplice, con un tasso di contagio intorno all’1 e con 20.000 contagi medi al giorno, si stima che tra 15/20 giorni di questi 20.000 qualche centinaio morirà. E con l’indice ad 1 e riaprendo praticamente tutto è probabile che in contagi nei prossimi giorni continueranno ad essere circa 20.00 o peggio aumenteranno.L’unica alternativa sarebbe una chiusura totale per 15/20 giorni, le risorse ci sarebbero, basterebbe per una volta andarle a prendere li dove non sono mai state prese. Hanno fatto una scelta diversa, pur di non toccare i patrimoni di una infima minoranza (il 10% degli italiani possiede patrimoni per circa 2500 miliardi di euro) sacrificheranno la vita di migliaia di persone.Una scelta chiaramente di classe, non è vero che il virus colpisce tutti ugualmente. Lavoratori, studenti e poveracci vari sono molto più esposti al rischio di contagio (una cosa è lavorare in una fabbrica insieme a centinaia di altri operai o in un centro commerciale frequentato da migliaia di clienti, altra cosa è essere un manager o un padrone chiuso nel proprio ufficio).

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